Dott. Garofoli
L'impianto dentale è un tipo di trattamento di ortodonzia. Consiste nel fissare un pezzo artificiale all'osso della mandibola per sostituire la radice di un dente mancante.
Si realizza quando si verifica una perdita dei denti.
La procedura consiste, innanzitutto, nel fare una diagnosi del paziente per elaborare una proposta di trattamento. Gli esami diagnostici comprendono vari test di imaging come radiografia o scanner. Successivamente, vengono realizzati i modelli in gesso del possibile trattamento e con tutte queste informazioni si pianifica l'intervento chirurgico. L'intervento è eseguito in diverse fasi. Innanzitutto vengono collocati gli impianti all'interno dell'osso (mascellare o mandibolare): quindi questi restano inseriti nell'osso e coperti dalla gengiva per il tempo necessario all'osteointegrazione, circa tre o cinque mesi.
La seconda fase del trattamento consiste nel praticare un piccolo occhiello sulla gengiva per collegare l'impianto situato all'interno dell'osso con la cavità orale. Per fare questo, si avvita all'impianto un sostegno in titanio: questo è il passo intermedio per poter collocare la protesi definitiva o la corona.
Il postoperatorio non è doloroso. Il paziente può soffrire di un'infiammazione sul viso e forse notare un ematoma per i successivi sette e dieci giorni. Durante questo periodo occorre prendere il farmaco prescritto dal chirurgo e seguire una dieta in bianco. Inoltre, è importante che il paziente metta del ghiaccio sulla zona interessata, non prema l'area con la lingua, non fumi, non beva alcool e non faccia sport.
Questo intervento chirurgico può essere classificato in diversi tipi, a seconda delle fasi
in cui viene eseguito:
La Parodontologia è la branca della Odontoiatria che si occupa delle patologie delle gengive e delle ossa che sostengono i denti. Infatti, le malattie delle gengive, come la gengivite e la parodontite sono tra le cause più comuni della perdita dei denti ed è per questo che è fondamentale tenerle sotto controllo.
Le patologie più comuni trattate dalla parodontologia sono la gengivite e la parodontite. La prima colpisce le gengive, i tessuti molli che proteggono i denti. La seconda, più complicata, provoca infezioni dell’osso che sostiene i denti e gli altri tessuti, come il legamento periodontale e il cemento radicolare.
Le cause più frequenti di queste patologie sono collegate ai batteri presenti sui denti e sulle gengive, i quali, con il tempo, possono provocare lesioni nei tessuti. Le suddette patologie provocano arrossamenti e sanguinamenti delle gengive, in maniera spontanea o durante il lavaggio dei denti con lo spazzolino. Altre cause sono il tabacco, il patrimonio genetico, la gravidanza e alcune malattie come il diabete.
I fattori che favoriscono l’evoluzione della gengivite e della parodontite sono:
Il modo migliore di prevenire la parodontite è mantenere una corretta igiene orale, controllando la quantità di placca dentale presente. È necessario eseguire controlli periodici presso uno specialista odontoiatra per poter avere una diagnosi precoce di un’eventuale patologia.
Il trattamento della gengivite viene eseguito mediante profilassi professionale (pulizia dei denti), raschiando e limando il corpo radicolare, in caso di parodontite. A volte, è necessario un intervento periodontale per eliminare i batteri, la placca e il tartaro presenti sulle radici dei denti.
Al paziente, a cui viene diagnosticata una gengivite o un principio di gengivite, può essere prescritto un trattamento preventivo che consiste nell’eseguire una profilassi annuale o ogni 6 mesi, per eliminare la placca e i batteri che possono provocare patologie periodontali.
Il laser è uno strumento che emette una radiazione unidirezionale e monocromatica con una lunghezza d’onda compresa tra l’infrarosso e l’ultravioletto. Il termine “luce laser” prende il nome dall’inglese “Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation”. In medicina sono attualmente disponibili molti tipi di laser, ognuno con una propria lunghezza d’onda e con delle caratteristiche specifiche a seconda della finalità per cui viene utilizzato. Il vantaggio di questa differenza risiede nel fatto che, scegliendo il laser più indicato ad ogni tipo di trattamento, non vengono danneggiati i tessuti o la cute da trattare.
Il laser viene utilizzato da numerose branche della medicina (Urologia, Dermatologia, Oculistica, Medicina Estetica, ecc.) per risolvere difetti come i tumori cutanei, benigni o maligni, la cataratta e le vene varicose o per rimuovere i tatuaggi.
Esistono vari tipi di laser, ognuno con una sua lunghezza d’onda, e tra quelli usati più comunemente troviamo:
L’utilizzo del laser non è indicato per i soggetti fotosensibili. I risultati e rischi dipendono dal tipo di trattamento.
Il tipo di preparazione può variare in base al tipo di laser utilizzato e a seconda del fine per cui viene richiesto il trattamento. In generale, prima della procedura il paziente eseguirà una visita medica per valutare insieme allo specialista il suo stato di salute. Il medico deve essere informato se il paziente sta seguendo terapie con farmaci anticoagulanti, ormonali o fotosensibilizzanti ed il paziente dovrà comunicargli eventuali trattamenti estetici eseguiti in passato, incluse terapie laser.
Dopo essersi sottoposto ad un trattamento laser il paziente dovrà evitare di esporsi al sole ed eseguire attività fisica per un periodo di tempo limitato. Nel caso in cui il laser sia stato utilizzato per correggere difetti alla vista, il paziente non potrà guidare per 24 ore e dovrà aspettare 2-3 per riprendere le attività quotidiane.
L'impianto dentale è un tipo di trattamento di ortodonzia. Consiste nel fissare un pezzo artificiale all'osso della mandibola per sostituire la radice di un dente mancante.
Si realizza quando si verifica una perdita dei denti.
La procedura consiste, innanzitutto, nel fare una diagnosi del paziente per elaborare una proposta di trattamento. Gli esami diagnostici comprendono vari test di imaging come radiografia o scanner. Successivamente, vengono realizzati i modelli in gesso del possibile trattamento e con tutte queste informazioni si pianifica l'intervento chirurgico. L'intervento è eseguito in diverse fasi. Innanzitutto vengono collocati gli impianti all'interno dell'osso (mascellare o mandibolare): quindi questi restano inseriti nell'osso e coperti dalla gengiva per il tempo necessario all'osteointegrazione, circa tre o cinque mesi.
La seconda fase del trattamento consiste nel praticare un piccolo occhiello sulla gengiva per collegare l'impianto situato all'interno dell'osso con la cavità orale. Per fare questo, si avvita all'impianto un sostegno in titanio: questo è il passo intermedio per poter collocare la protesi definitiva o la corona.
Il postoperatorio non è doloroso. Il paziente può soffrire di un'infiammazione sul viso e forse notare un ematoma per i successivi sette e dieci giorni. Durante questo periodo occorre prendere il farmaco prescritto dal chirurgo e seguire una dieta in bianco. Inoltre, è importante che il paziente metta del ghiaccio sulla zona interessata, non prema l'area con la lingua, non fumi, non beva alcool e non faccia sport.
Questo intervento chirurgico può essere classificato in diversi tipi, a seconda delle fasi
in cui viene eseguito:
Il laser è uno strumento che emette una radiazione unidirezionale e monocromatica con una lunghezza d’onda compresa tra l’infrarosso e l’ultravioletto. Il termine “luce laser” prende il nome dall’inglese “Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation”. In medicina sono attualmente disponibili molti tipi di laser, ognuno con una propria lunghezza d’onda e con delle caratteristiche specifiche a seconda della finalità per cui viene utilizzato. Il vantaggio di questa differenza risiede nel fatto che, scegliendo il laser più indicato ad ogni tipo di trattamento, non vengono danneggiati i tessuti o la cute da trattare.
Il laser viene utilizzato da numerose branche della medicina (Urologia, Dermatologia, Oculistica, Medicina Estetica, ecc.) per risolvere difetti come i tumori cutanei, benigni o maligni, la cataratta e le vene varicose o per rimuovere i tatuaggi.
Esistono vari tipi di laser, ognuno con una sua lunghezza d’onda, e tra quelli usati più comunemente troviamo:
L’utilizzo del laser non è indicato per i soggetti fotosensibili. I risultati e rischi dipendono dal tipo di trattamento.
Il tipo di preparazione può variare in base al tipo di laser utilizzato e a seconda del fine per cui viene richiesto il trattamento. In generale, prima della procedura il paziente eseguirà una visita medica per valutare insieme allo specialista il suo stato di salute. Il medico deve essere informato se il paziente sta seguendo terapie con farmaci anticoagulanti, ormonali o fotosensibilizzanti ed il paziente dovrà comunicargli eventuali trattamenti estetici eseguiti in passato, incluse terapie laser.
Dopo essersi sottoposto ad un trattamento laser il paziente dovrà evitare di esporsi al sole ed eseguire attività fisica per un periodo di tempo limitato. Nel caso in cui il laser sia stato utilizzato per correggere difetti alla vista, il paziente non potrà guidare per 24 ore e dovrà aspettare 2-3 per riprendere le attività quotidiane.
La Parodontologia è la branca della Odontoiatria che si occupa delle patologie delle gengive e delle ossa che sostengono i denti. Infatti, le malattie delle gengive, come la gengivite e la parodontite sono tra le cause più comuni della perdita dei denti ed è per questo che è fondamentale tenerle sotto controllo.
Le patologie più comuni trattate dalla parodontologia sono la gengivite e la parodontite. La prima colpisce le gengive, i tessuti molli che proteggono i denti. La seconda, più complicata, provoca infezioni dell’osso che sostiene i denti e gli altri tessuti, come il legamento periodontale e il cemento radicolare.
Le cause più frequenti di queste patologie sono collegate ai batteri presenti sui denti e sulle gengive, i quali, con il tempo, possono provocare lesioni nei tessuti. Le suddette patologie provocano arrossamenti e sanguinamenti delle gengive, in maniera spontanea o durante il lavaggio dei denti con lo spazzolino. Altre cause sono il tabacco, il patrimonio genetico, la gravidanza e alcune malattie come il diabete.
I fattori che favoriscono l’evoluzione della gengivite e della parodontite sono:
Il modo migliore di prevenire la parodontite è mantenere una corretta igiene orale, controllando la quantità di placca dentale presente. È necessario eseguire controlli periodici presso uno specialista odontoiatra per poter avere una diagnosi precoce di un’eventuale patologia.
Il trattamento della gengivite viene eseguito mediante profilassi professionale (pulizia dei denti), raschiando e limando il corpo radicolare, in caso di parodontite. A volte, è necessario un intervento periodontale per eliminare i batteri, la placca e il tartaro presenti sulle radici dei denti.
Al paziente, a cui viene diagnosticata una gengivite o un principio di gengivite, può essere prescritto un trattamento preventivo che consiste nell’eseguire una profilassi annuale o ogni 6 mesi, per eliminare la placca e i batteri che possono provocare patologie periodontali.
La Telemedicina è un servizio di messaggistica privata e videoconferenza che consente di contattare gli specialisti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.